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COME CAMALEONTI MA … SULLE ANDE!

27 Marzo 2023 AUCI 0 Comments

Quando dall’Italia pensavamo a come sarebbe stata la nostra vita in Perù non avevamo minimamente preso in considerazione il fatto che abituarsi a vivere a 3300 mt di altitudine avrebbe comportato soprattutto uno sforzo fisico oltre che mentale. Ci avevano detto che dopo una settimana sarebbe stato tutto in discesa e invece trascorso quel tempo il bello doveva ancora arrivare. Digestione lenta, mancanza d’aria e capogiri hanno accompagnato i primi due mesi della nostra permanenza a Huancayo (Perù), la cosiddetta “ciudad incontrastable “.

Siamo Giuliana e Nicole, due cooperanti volontarie partite a settembre 2022 per andare a svolgere il nostro anno di Servizio Civile sulle vette delle Ande peruviane. Siamo partite con una valigia piena di aspettative, sogni e voglia di viaggiare ma addentrandoci sempre di più in questa nuova esperienza abbiamo imparato a mettere da parte le aspettative e ad affrontare giorno per giorno la realtà e quello che ci poneva di fronte.

I primi tre mesi scorrono da manuale: adattamento, conoscenza dei locali e formazione dei primi legami affettivi. Abbiamo inizialmente instaurato un rapporto di dialogo tra noi e la comunità ospitante, capendo quali fossero i loro bisogni e gli obiettivi da raggiungere. Così si è aperto un confronto fra il nostro pensiero e il loro che ha consentito di elaborare un piano di lavoro grazie al quale abbiamo potuto mettere a disposizione le nostre risorse e capacità. A livello educativo si è manifestato un bisogno di appoggio scolastico per le varie materie seguito da un rafforzamento, dovuto anche alla situazione post-pandemica che tutto il mondo sta vivendo. Molti bambini durante la pandemia, a causa dei pochi strumenti a loro disposizione, sono stati costretti ad un prematuro abbandono scolastico per andare a lavorare, potendo così aiutare economicamente le loro famiglie. Questo si è riflettuto chiaramente sulla loro educazione scolastica che adesso presenta varie lacune. Invece, a livello sanitario, si è constatato come sono venuti a mancare dei fondi per appoggiare le famiglie degli abuelitos più bisognosi per le cure mediche primarie che vengono negate dallo Stato. In appoggio a questa comunità vi è il comedor social che si occupa di fornire un pasto al giorno sia alle famiglie dei ragazzi che frequentano la casita, sia alle famiglie de los abuelitos, chiedendo in cambio solo pochi soles oppure un aiuto concreto per la comunità.

Iniziando a lavorare, cominciamo ad incontrare le prime “difficoltà” dovute al fatto di trovarci in un contesto socio-culturale al quale non eravamo abituate, come ad esempio, un sistema educativo totalmente diverso da quello occidentale (a partire dai materiali e dagli strumenti a disposizione fino ad arrivare ai metodi educativi). Ci siamo rese conto di come ancora l’apprendimento di una lingua straniera non sia visto come un qualcosa di utile e divertente ma solo come parole da imparare a memoria. Tralasciando questo, dobbiamo ammettere che insegnare inglese a questi ragazzi è stata una delle esperienze più bizzarre, simpatiche e divertenti della nostra vita. Non scorderemo mai i loro occhi sbarrati nell’ascoltare canzoni in inglese di cui non capivano il testo e le loro e le nostre risate nel provare a tradurre qualche frase di ciò che avevano ascoltato. Ci hanno regalato e continuano a regalarci un sacco di sorrisi e di affetto. Per quanto riguarda invece l’aspetto sanitario, durante le visite nel cerro de Ocopilla a los abuelitos, è stato bello passare del tempo con loro, cercando di trovare una soluzione ai loro malesseri, mentre ci raccontavano le loro storie di vita. La cosa più gratificante è stata sicuramente sentirsi dire ripetutamente, mentre andavamo via, la parola añaychay che in quechua significa “grazie”.

7 dicembre 2022. Arriva il bello! Quello che nella nostra esperienza ci metterà più a dura prova: il tentato e fallito colpo di Stato dell’ormai ex presidente Pedro Castillo. Da quella data il Paese precipita nel caos. Castillo viene dimesso dal Congresso della Repubblica e successivamente arrestato. A seguito della sua destituzione sale al potere Dina Boluarte, vicepresidente in carica. Le fasce più povere della popolazione si sentono tradite dal nuovo governo e iniziano a manifestare pacificamente chiedendo un anticipo delle elezioni presidenziali e del Congresso della Repubblica, oltre ad un Referendum per una nuova Costituzione. Il Congresso si oppone duramente a queste richieste ed è così che le manifestazioni si intensificano. Le principali regioni del Sud del Paese e le principali strade a livello nazionale vengono bloccate da forti manifestazioni, fino ad arrivare a Lima, cuore delle istituzioni di rappresentanza del paese.

Ci ritroviamo quindi a vivere uno dei momenti storici più importanti di questo Paese. I campesinos che reclamano e lottano per i loro diritti. Ciò comporta un’instabilità politica, sociale ed economica che si sta riflettendo e diffondendo giorno dopo giorno in tutto il Paese e questo chiaramente rende incerta e imprevedibile la situazione attuale e futura.

Tutto ciò sta mettendo alla prova le nostre capacità e il nostro spirito di adattamento, cercando come i camaleonti di adattarci a qualsiasi situazione. Farsi prendere dal panico non è la cosa migliore in questo contesto, è meglio guardarlo (finché possibile) come opportunità di crescita e di conoscenza dei diversi aspetti culturali che caratterizzano un Paese come il Perù.

Nonostante tutto ciò la nostra attività a sostegno della piccola comunità di Ocopilla continua, sperando di lasciare un contributo positivo e un buon ricordo nei cuori dei più piccini e dei più grandi. 

Giuliana FILOGAMO E Nicole SABA

(Caschi bianchi con AUCI in Perù)